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Memling, Hans.

Pittore fiammingo di origine tedesca. Iniziò la sua formazione a Colonia, trasferendosi in seguito a Bruxelles, dove divenne aiutante di Roger van der Weyden, intorno al 1459. La produzione relativa alla prima fase della sua attività artistica, fino al 1475, comprende, tra le altre opere: le Madonne col figlio in trono, il trittico della Crocefissione (diviso tra il Museo civico di Vicenza, la Pierpont Morgan Library di New York e una collezione privata di Bruges), la Passione di Cristo (Torino, Galleria sabauda), la Madonna e angeli in giardino a dittico con Un donatore e san Giorgio (Monaco, Alte Pinakothek), la Madonna con san Giorgio e donatore (Londra, National Gallery), la tavola dipinta per i fiorentini Tommaso e Maria Portinari intorno al 1470, l'Altare del Giudizio Universale (1473 circa) destinato a Firenze e finito invece alla cattedrale di Danzica. La fase centrale dell'attività di M. corrisponde al periodo durante il quale il pittore lavorò prevalentemente nella città di Bruges (1475-87), realizzando alcuni dei suoi dipinti di soggetto religioso più importanti: il dittico Granada (1475 circa), l'Altare di Santa Caterina (1479), l'Adorazione dei Magi (1479), la monumentale Madonna con il Bambino (1485) e il suo capolavoro, il trittico di San Cristoforo (1485 circa). In queste opere l'autore riuscì a creare uno stile personale, accogliendo e sviluppando i migliori spunti della pittura fiamminga del tempo: la plastica drammaticità di Roger van der Weyden, il senso di sacralità di D. Bouts, lo stile di van Eyck. Le opere maggiori degli ultimi anni della vita dell'artista sono: il dittico di Maarten van Nieuwenhoven (1487), il grande Reliquiario di Sant'Orsola (1489), entrambi conservati nell'Ospedale di San Giovanni a Bruges; il trittico della Passione (1491). M. fu anche un ritrattista di grande fama; le opere che ha lasciato sono considerate fra le più significative dell'arte fiamminga. Fra i migliori ritratti, da cui emerge una cura minuziosa dei particolari e una notevole abilità nella tecnica del chiaroscuro, ricordiamo: Sybella Sambetha (1480) e Willem Moreel e Barbara van Vlaedenbergh (1484) (Seligenstadt, Francoforte 1433 circa - Bruges 1494).